Hollywood abbraccia le voci dell’intelligenza artificiale: Caine e McConaughey si uniscono alla rivoluzione digitale

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ElevenLabs, una società all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) specializzata nella generazione vocale, ha fatto colpo assicurandosi partnership con due pesi massimi di Hollywood: l’attore veterano Michael Caine e il premio Oscar Matthew McConaughey. Questa mossa rappresenta un significativo passo avanti nella continua integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore dell’intrattenimento, sollevando sia entusiasmo che domande sul futuro del lavoro creativo.

La notizia segue la scia dell’annuncio di Meta dell’anno scorso che la sua divisione Meta AI avrebbe offerto assistenti vocali che imitassero le attrici Kristen Bell e Judi Dench. Queste collaborazioni di alto profilo suggeriscono una crescente volontà tra gli artisti di esplorare le possibilità della tecnologia AI.

Per ElevenLabs questa partnership è particolarmente strategica. McConaughey non presta solo la sua voce iconica; è anche un investitore nella società. Questo duplice ruolo sottolinea la crescente convergenza di investimenti e collaborazione creativa nello spazio dell’intelligenza artificiale. In particolare, ElevenLabs prevede di utilizzare la voce generata dall’intelligenza artificiale di McConaughey per tradurre la sua popolare newsletter in audio spagnolo, mostrando un’applicazione pratica per questa tecnologia oltre la semplice imitazione.

Questa tendenza verso le voci basate sull’intelligenza artificiale arriva in un momento affascinante per Hollywood, che è da tempo alle prese con le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale nel cinema.

I recenti scioperi del settore sono stati in parte alimentati dalle preoccupazioni per il potenziale spostamento di attori e scrittori umani da parte dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, queste nuove collaborazioni suggeriscono uno spostamento verso una prospettiva più sfumata. Invece di vedere l’intelligenza artificiale come puramente dirompente, alcuni artisti la stanno abbracciando come uno strumento per migliorare i processi creativi e raggiungere un pubblico più ampio.

Ciò solleva diverse domande importanti:

  • Le voci dell’intelligenza artificiale diventeranno comuni nei film e in televisione? Potremmo vedere interi cast doppiati da repliche dell’intelligenza artificiale, confondendo il confine tra realtà e ricreazione digitale?
  • Che impatto avrà tutto ciò sui mezzi di sussistenza dei doppiatori? Ci sarà un aumento della domanda di competenze specializzate legate alla formazione e alla messa a punto delle voci dell’intelligenza artificiale, o potrebbe portare allo spostamento di posti di lavoro nei tradizionali ruoli di doppiaggio?
  • Come percepirà il pubblico i contenuti con voci generate dall’intelligenza artificiale? La familiarità genererà accettazione o ci sarà sempre un senso di artificialità che alcuni spettatori trovano scoraggiante?

Le risposte rimangono poco chiare, ma il coinvolgimento di star come Caine e McConaughey indica che Hollywood si sta impegnando attivamente con queste domande. I prossimi anni vedranno probabilmente un’esplorazione accelerata del ruolo dell’intelligenza artificiale nella narrazione, spingendo i confini di ciò che è possibile e costringendoci ad affrontare le complesse implicazioni etiche e sociali.